TikTok: l’app che fa litigare Cina e Stati Uniti

Hi-Tech Tendenze

Di Antonio Viteritti

Un successo epocale che è però entrato sotto la lente dell’intelligence degli Stati Uniti.

[ngg src=”galleries” ids=”11″ display=”basic_thumbnail” thumbnail_crop=”0″]TikTok è una piattaforma digitale, usata per lo più da giovani, dove si generano brevi video improvvisando parodie di film famosi o intonando canzoni, semplicemente usando il playback. Questa applicazione  ha ormai raggiunto oltre 2 miliardi di utenti, una nuova frontiera per i social al punto che, se i ritmi restassero questi, ben presto l’app cinese potrà scalzare Instagram, Facebook e Twitter. La sua storia, anche se breve, è già ricca di dubbi e controversie. Ad aprile, il governo indiano ha deciso di eliminare l’app dagli store per qualche settimana, con l’accusa di diffusione di materiale pornografico e pedo-pornografico. Il governo statunitense invece teme che l’app possa essere utilizzata dai servizi cinesi per raccogliere informazioni sensibili nel resto del mondo. Per gli americani infatti la crescita di app cinesi rappresenta un pericolo primario. Già lo scorso febbraio TikTok fu raggiunta da un provvedimento della Federal Trade Commission, con l’accusa di aver raccolto informazioni personali dei minori di tredici anni senza il consenso dei genitori. Il pericolo più temuto dall’intelligence, però, è che l’applicazione stia diventando molto popolare anche tra gli appartenenti alle forze armate statunitensi. Proprio per questo  le autorità cinesi potrebbero attivare il riconoscimento facciale di personaggi legati alla National Security ed estrarre informazioni anche sulle attività militari. Si teme inoltre, che la Cina attraverso questi social network possa influenzare le elezioni politiche dei paesi occidentali. A Washington si parla ormai di un nuovo tipo di guerra tra occidente e oriente: la Cyberguerra. In Italia sono ormai oltre 2 milioni gli utenti che usano il social network cinese. Per prevenire anche questi pericoli il nostro Paese si è attrezzato recentemente con nuove direttive per la cybersecurity.