I MURI DEL MONDO

Attualità

Un muro, un altro muro è stato eretto a dividere il mondo, questa volta per fermare i migranti che dalla Bielorussia vogliono entrare in Europa. Alla tragedia di migliaia di persone ferme alla frontiera che divide i ricchi dai poveri, la Polonia ha reagito annunciando la costruzione di una lunga perimetrazione alta 5 metri e lunga 200 chilometri, da affidare alle mitragliatrici dell’esercito. E’ l’ultimo dei tanti muri che dividono il mondo per ragioni politiche, economiche, etniche, culturali, religiose.

In aereo dall’Asia alla Bielorussia per cercare di entrare in Europa attraverso la Polonia, migliaia di migranti, con il miraggio di una vita migliore, stanno affrontando il freddo, la fame, il rischio di morire nella nuova rotta verso il mondo dei “ricchi”. Durissima la reazione di Varsavia: prima la posa del filo spinato, ora un muro di 200 chilometri con telecamere, sensori di movimento e militari a guardia.

Nel corso della Storia, i muri sono stati quasi sempre innalzati per astio nei confronti di popoli diversi o per la propria difesa. Il muro più famoso della Storia contemporanea è sicuramente il muro di Berlino che divideva la capitale tedesca e l’Europa, il mondo capitalista dal quello comunista. La caduta di quel muro ha cambiato il mondo: finita la guerra fredda, ha rappresentato l’ascesa del libero mercato e la nascita della società globale.

Ancora oggi, tuttavia, esistono barriere che dividono zone del pianeta. In Europa, la Turchia confina con barriere su tre fronti differenti: lo Stato transcontinentale, infatti, è separato dalla Grecia e dalla Bulgaria in entrambi i casi per impedire il flusso migratorio verso l’Europa. Nell’isola di Cipro la capitale Nicosia è divisa in due zone: una d’influenza greca e una di influenza turca. L’Ungheria è delimitata da due barriere: una al confine con la Serbia, l’altra al confine con la Serbia e La Croazia. Per quanto riguarda l’Europa centro-orientale, vi è un divisore tra Austria e Slovenia, così come in Europa nord-orientale, tra Norvegia e Russia. Esistono barriere anche all’interno di singole città, come nel caso di Belfast e di Derry in Irlanda del Nord, per separare i cattolici dai protestanti, o di Calais in Francia, per impedire ai migranti l’approdo in Gran Bretagna.

Al confine tra America del Nord e America del Sud tra Stati Uniti e Messico, vi è un imponente muro costruito a partire dal 1990. In America del Sud vi sono, inoltre, due importanti muri che si innalzano all’interno di singole città: In Perù, nella capitale Lima, e In Brasile, a San Paolo.

La divisione artificiale più nota dell’Asia è chiaramente la Grande Muraglia Cinese, reperto dalla storia plurimillenaria, una delle sette Meraviglie del Mondo e patrimonio dell’umanità dell’UNESCO; fu costruita per la difesa dell’Impero cinese ed è l’unico elemento antropico ad essere visibile dallo spazio ad occhio nudo. Oggi, le barriere funzionali più famose in Asia sono, invece, quella al confine tra Corea del Nord e Corea del Sud, tra India e Bangladesh, India e Pakistan, Arabia Saudita e Iraq, Arabia e Yemen, Iraq e Kuwait, Iran Pakistan e Afghanistan, Thailandia e Malesia, Turchia e Siria e, per motivi religiosi, oltre che politici, quella tra Israele e Palestina.

In Africa le principali barriere sono tra Botswana e Zimbabwe, Sudafrica e Mozambico, Marocco e Sahara Occidentale, le città in terra marocchina di Ceuta e Melilla (territorio spagnolo) e il Marocco, Egitto e striscia di Gaza, Kenya e Somalia.

Gabriele Carbonaro D’Amico