La rivoluzione dei Pink Floyd e il coraggio di abbattere il Muro

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Quarantuno anni dopo la sua ideazione, rimane ancora il muro più celebre e importante della storia musicale, quello più simbolico, più apprezzato e più cantato.
“The Wall”, uscito il 30 novembre 1979, rappresenta il punto più alto della produzione dei Pink Floyd ed anche quello di maggior successo, insieme a “The dark side of the moon” e “Wish you where here”. Il gruppo rock psichedelico ha fatto la storia e continua a farla. Le loro canzoni vengono tramandate da padre in figlio e anche le nuove generazioni continuano ad apprezzare la loro arte.
In “The Wall” il gruppo britannico racconta la storia della rockstar Pink, che a causa di una serie di traumi psicologici arriva a costruirsi un “muro” mentale attorno ai propri sentimenti, isolandosi.
L’album con “Another brick in the wall”, diventa una violenta denuncia della massificazione della società in cui le personalità degli adolescenti sono omologate attraverso l’educazione e l’istruzione scolastica. E il coro ancora oggi, risuona:

“we don’t need no education
We don’t need no thought control.
No dark sarcasm in the classroom
Teachers leave the kids alone
Hey teacher live us kids alone
All in all it’s just another brick in the wall.”

I Pink Floyd con questo album ci fanno vivere emozioni profonde, perché i brani di “The Wall” attraversano i decenni e, sia per l’originalità delle musiche che per la genialità dei testi, continuano a riecheggiare come se fossero stati composti nella nostra epoca. Per questo i Pink Floyd rimangono una delle band più importanti del mondo.