Quando la creduloneria sostituisce la scienza

Attualità L'opinione Primo piano

di Alessandro Liguori

Curatevi con limone, miele e aglio! Questa esortazione potrebbe essere l’introduzione perfetta per un libro di alchimia o di stregoneria del 1600. Peccato che a pronunciarla non sia stato un vecchio stregone o un antico personaggio, ma Vladimir Putin, una delle figure politicamente più importanti, a capo della nazione che è al terzo posto per casi di contagi da coronavirus al mondo. La politica, come si può osservare  in questi giorni, non va di pari passo con la coerenza, né tantomeno con la scienza, basterebbe chiedere a Ramzan Kadyrov, presidentissimo della Cecenia e uomo fidato del presidente Putin. La Russia insieme a Stati Uniti, Brasile e Regno Unito, va a comporre, numeri alla mano, il quartetto delle nazioni con più casi di infettati al mondo. Chi, però, dispone anche di buona memoria ricorderà sicuramente che proprio queste nazioni sono state le ultime a riconoscere l’esistenza e la gravità del virus (o a non fare nemmeno questo, come il Brasile insegna). La sanità russa sta andando incontro a numerose difficoltà: assenza di tamponi, terapie intensive affollate, respiratori che prendono fuoco e, non meno importante, una marea di false notizie. Il Cremlino, tuttavia, riscontrata la reale entità del virus, ha deciso di prendere di petto la situazione: sono, così, venute a galla, qualora ce ne fosse ancora bisogno, tutte le nefandezze, i vantaggi, l’aggressività ma anche le contraddizioni degli “uomini del presidente”. Come già detto in precedenza, tra i fedelissimi spicca la figura di Kadyrov il quale, ricevuto l’ordine di immediato lockdown, ha affermato che bisognerebbe “buttare in una fossa e lasciare lì a morire” tutti coloro che non rispettano la quarantena in quanto il distanziamento è essenziale per salvarsi, salvo poi essere scoperto a festeggiare con gli amici e ad infischiarsene del distanziamento sociale o di mascherine varie. Secondo l’opposizione, Kadyrov, forse proprio in seguito ai festini, avrebbe contratto il coronavirus e, pare, abbia rifiutato con le unghie e con i denti di farsi curare dai medici della sanità cecena (e pensare che solo pochi giorni l’aveva difesa strenuamente), per farsi curare dai medici della capitale russa. Per tornare all’affermazione di Kadyrov, davvero nel 2020 si può raccontare ai cittadini che i rimedi della nonna curano una pandemia? Che tutto questo è un complotto? Che qualcuno vuole farci morire? Che gli scienziati pensano solo alla visibilità e sono gestiti da qualcuno altolocato in qualche edificio oscuro? I cittadini di New York hanno deciso di far partire un contatore a Times Square con il numero dei morti causati dalla cattiva amministrazione del presidente Trump. Il desiderio, per certi versi esagerato, di ripartire a tutti i costi ha portato quasi ad una demonizzazione degli scienziati, accusati di volerci tenere a casa per sempre. A sua volta, nemmeno tra gli scienziati c’è unanimità sul da farsi. Sarebbe giusto chiedersi se la scienza possieda la verità assoluta. Chi potrebbe affermarlo? D’altro canto, però, pensare a complotti o fidarsi del primo farmaco sul mercato, non è di certo la soluzione più saggia.  Certamente, tutto ciò, ha impartito al mondo una lezione fondamentale: bisogna sempre investire nella ricerca scientifica al di là delle emergenze, per quanto fallibile e poco immediata possa sembrare.