L’Ospedale non compare nel piano di Emergenza COVID-19. Acri non si ferma

Attualità Dalla scuola Primo piano

di Luigi Feraudo

Venerdì scorso, il consiglio comunale della città di Acri ha deliberato all’unanimità la richiesta da inoltrare al Presidente della regione Calabria, Jole Santelli e al Commissario Straordinario alla Sanità, Gen. Saverio Cotticelli, in merito all’ inclusione del presidio ospedaliero “Beato Angelo” di Acri nel piano di potenziamento dei posti della terapia sub-intensiva.
Dai primi dati ufficiosi, Acri e il suo ospedale sembrano totalmente esclusi dal potenziamento. Il piano di emergenza stilato con l’approvazione del Dipartimento della Salute della Regione Calabria, prevede l’attivazione di circa 400 posti di terapia intensiva e sub-intensiva nelle varie provincie della regione, andando a raddoppiare il numero dei posti che ad oggi risulta abbastanza esiguo. Il decreto prevede il potenziamento di: Cosenza, Cetraro, Rossano, Vibo Valentia, Paola, Tropea, Polistena, Gioia Tauro. Per una regione, la cui sanità è al collasso anche nei momenti meno critici, l’ attivazione di questi posti letto è fondamentale per fronteggiare l’emergenza da COVID-19. I casi stanno aumentando in maniera esponenziale, non solo nelle regioni del nord, ma anche in quelle del meridione, Calabria inclusa. Sono dati allarmanti. Per questo motivo, la scelta di non inserire il P.O. di Acri nel piano di emergenza Sanitaria, attivato dalla regione Calabria, risulta un errore di grande rilevanza, considerando la strategica posizione del presidio per una vasta area interna. La popolazione, che riversa sul nostro ospedale, supera le 60.000 unità e, a differenza delle altre strutture che si andranno a potenziare, le quali, già nell’ordinario, vivono situazioni di grave sofferenza , il “Beato Angelo” è dotato di spazi necessari all’attivazione dei posti letto per la terapia sub-intensiva. Ha, inoltre, a disposizione macchinari di ultima generazione, sala operatoria a norma ed altri servizi che risultano assenti nella maggior parte degli altri ospedali rafforzati. Acri ha un’estensione di oltre 200 Km quadrati ed innumerevoli territori che fanno riferimento al suo ospedale, come Bisignano, San Demetrio Corone, San Giorgio Albanese, Vaccarizzo, Santa Sofia d’Epiro, San Cosmo, Luzzi. Inoltre, la mancanza di una viabilità adeguata non ci consente, in caso di emergenza, di raggiungere in breve tempo l’ospedale di Cosenza, che risulta essere il più vicino con quasi 50 Km di distanza. La cittadinanza non è rimasta a guardare e, negli ultimi giorni, si è attivata per rivendicare quello che ritiene essere un proprio diritto, promulgando numerose petizioni online, una raccolta firme e la nascita di un comitato in difesa della Salute. Il comune di Acri ha lanciato anche l’appello al Ministro della Salute, Roberto Speranza e anche il programma televisivo “Fuori porta” curato da Mario Giordano, si sta interessando alla vicenda.