Il Fuoco di Natale: tra sacro e profano

Attualità Cultura

[wpsocialite]di Giovanna Falcone

 

Nella Vigilia di Natale, in molti comuni italiani, è tradizione accendere un grande falò nella piazza principale della città (spesso la piazza antistante la Chiesa). Quest’antica tradizione risale al 1184 (in Germania) e fino al XIX secolo era diffusa in molti Paesi europei. Il capofamiglia era solito bruciare nel camino di casa un grosso ceppo di legno e i resti erano considerati sacri: si credeva che favorissero l’allevamento, la fertilità e migliorassero la salute.
Quella del fuoco di Natale era una tradizione appartenente al mondo contadino: nei grandi falò, chiamati fuochi di gioia, ardevano fantocci e spesso si fingeva di bruciare una persona viva.
Numerose sono le interpretazioni sull’origine e sul significato di questa usanza. Alcuni studiosi ritengono che si bruciasse la legna  per invocare il ritorno della luce solare, scarsa nel periodo invernale. Altri studiosi ritengono invece che la tradizione si rifacesse all’accensione annuale del focolare sacro, centro della vita familiare e simbolo degli spiriti degli antenati. Ma quella più diffusa e conosciuta è l’interpretazione cristiana: il ceppo era necessario per riscaldare Gesù Bambino e il fuoco rappresentava Cristo, sacrificatosi per salvare l’umanità.
Interessante è anche l’interpretazione secondo cui il ceppo rappresenterebbe il passato: il fuoco è necessario per purificarlo, nella speranza di un futuro migliore.
Nella piccola  città di Acri sopravvive ancora questa tradizione, anche se meno sentita rispetto al passato, quando giovani ragazzi provenienti da tutti i quartieri del paese andavano alla ricerca dei ceppi. L’espressione tipica usata per richiedere il pezzo di legno alle famiglie era: ” ‘nu piezzu ‘e dignu pe’ l’amor ‘e du Bomminu” (un pezzo di legno per amore del Bambin Gesù). Raccolti i ceppi, ci si radunava nella piazza antistante la Basilica di Sant’Angelo e si accendeva l’enorme falò. Intorno, gli abitanti si scambiavano parole allegre, osservando gioiosi il fuoco scoppiettante.